Qualche giorno fa [aprile 2020], ho pubblicato su LinkedIn un post che ha ricevuto tante visualizzazioni (oltre 20.000!). Con qualche riflessione che spero possa essere utile per le nostre video-conferenze e, in generale, la comunicazione online. Lo riporto anche nel mio sito. Buona lettura!
Da quando è iniziata l’emergenza coronavirus non perdo una puntata di Che tempo che fa, il programma della domenica di Fabio Fazio. Lo faccio per tanti motivi e, tra questi, anche per la possibilità di approfondire qualche tecnica di comunicazione in pubblico negli ambienti virtuali. Sono studi di caso che poi riporto come esempi nei miei corsi sul public speaking.
Stasera [12 aprile 2020] ad es. e’ stato utile per riprendere un paio di spunti per preparare al meglio le nostre video-conferenze. Guardate ad es. la differenza tra l’inquadratura di Fazio e quella di Antonio Albanese, nella foto che riporto.
INQUADRATURA DI FABIO FAZIO
Ovviamente, il primo e’ in studio, con un fondo blu molto rilassante, un’inquadratura sempre a favore, anche in posizioni a tre quarti per guardare lo schermo in alto a sinistra rispetto alla sua seduta e una posizione che riempie lo schermo.
INQUADRATURA DI ANTONIO ALBANESE
Quello che mi colpisce e’ invece l’inquadratura di Antonio Albanese. Con la testa troppo bassa rispetto al bordo, che fa emergere quello che tecnicamente si chiama “aria in testa”, si vede poco del suo corpo e non si vedono le mani (ne’ -quasi- si vedranno nel corso dell’intero collegamento). Inoltre, l’effetto meno efficace e’ la luce che si vede sulla sinistra dietro il popolare comico che, riflessa sulla telecamera, inevitabilmente oscura il viso in primo piano. E lo stesso Fazio all’inizio lo rimprovera simpaticamente (?) dicendogli di mettere una luce davanti al viso per vederlo meglio. Albanese risponde di non avere un’altra luce da mettere e di doversi accontentare di questo.
Ecco, la prossima volta che facciamo una video-conferenza o parliamo in video-chiamata con qualcuno, ricordiamoci di mettere una fonte luminosa davanti a noi per illuminarci adeguatamente il viso (o almeno di togliere la luce dietro), di inclinare la camera (o spostarci un po’ in avanti) in modo da farci avere poco spazio sopra la testa e poter vedere un po’ le mani, per non perdere l’effetto della gestualità. Facciamo qualche prova prima, che non guasta mai, anzi…
Se ti interessa il tema del public speaking, vedi anche la pagina del sito dedicata al mio video-corso.
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