Niente di nuovo sul fronte occidentale | Scene sulla negoziazione

L'articolo descrive alcune scene sulla negoziazione delle condizioni di armistizio tra la Germania e gli alleati alla fine della prima guerra mondiale.

Stefano Cera

Novembre 1, 2022

“Dev’essere tutto menzognero e inconsistente, se migliaia d’anni di civiltà non sono nemmeno riusciti a impedire che questi fiumi di sangue venissero versati, che queste prigioni di tormenti esistano a migliaia. Soltanto l’ospedale mostra che cosa è la guerra.“

(2022) Regia: Edward Berger. Con Felix Kammerer e Daniel Bruhl. Distribuito da Netflix.

Il film, adattamento cinematografico dell’omonimo romanzo di Erich Maria Remarque, è stato selezionato per rappresentare la Germania agli Oscar 2023 nella sezione del miglior film internazionale. Racconta l’orrore della guerra di trincea che ha caratterizzato il primo conflitto mondiale. Visto attraverso gli occhi di un giovane soldato tedesco. Partito con grande entusiasmo e rapidamente tornato al dramma della realtà dopo i primi momenti di vita in trincea.

Dal punto di vista negoziale il film mostra diverse scene che preparano e successivamente portano all’armistizio di Compiegne dell’11 novembre 1918.

Premesse

Dopo un’attesa durata più di un mese, l’8 novembre una delegazione di funzionari civili tedeschi, guidati dal segretario di Stato Matthias Erzberger (interpretato da Daniel Bruhl), ottenne il permesso di recarsi in Francia.

I francesi decisero che le trattative dovessero svolgersi in un vagone ferroviario, in un bosco nei pressi di Compiègne. Le trattative sono avvenute con la delegazione dell’Intesa guidata dal francese Ferdinand Foch (comandante in capo delle forze dell’Intesa). I margini di trattativa erano comunque molto ristretti: ai tedeschi furono concesse 72 ore per decidere, e i colloqui avvennero solo con ufficiali di rango inferiore.

Le condizioni poste dagli Alleati erano estremamente dure e ponevano i tedeschi di fronte al fatto compiuto (comprensibilmente, vista la disperata situazione tedesca). Erzberger, ritenendo il documento troppo duro, volle consultarsi con Berlino, ma poté mettersi in contatto solo con il capo di stato maggiore dell’esercito, Paul von Hindenburg, che si trovava presso il suo quartier generale a Spa. L’indicazione di Hindenburg fu di sottoscrivere l’armistizio a qualsiasi condizione, vista la situazione in Germania.

Scena 1: Negoziazione armistizio 

1h04’48’’-1h07’14’’

Erzberger: “Sono qui davanti a voi spedando che cogliate la nostra presenza come un’opportunità per sospendere tutte le ostilità. In nome dell’umanità vi chiedo di accettare il cessate il fuoco per l’intera durata delle trattative per evitare inutili perdite alle nostre nazioni. […] Attendiamo con impazienza le vostre proposte per un cessate il fuoco in mare, sulla terraferma e in aria”. 

Foch :Non ho proposte da fare”.

Erzberger: “Che significa?”. “Forse non gli piacera’ come l’ha detto“. Aggiunge un ufficiale tedesco. Erzberger riprende: “Maresciallo, se permette, vorremmo sapere le condizioni…”. “Vuole che lo chieda formalmente”. Integra un ufficiale tedesco. Erzberger: “Signor Maresciallo, le chiedo un armistizio”.

Foch prende un plico con le condizioni e lo da ai tedeschi. Poi aggiunge: “Avete 72 ore per accettare queste condizioni non negoziabili”. “72 ore?” Dice, sorpreso Erzberger. “La guerra continuerà finché non firma”. Aggiunge Foch.

Erzberger: “Signor Maresciallo, in nome di Dio non faccia passare 72 ore. La gente la fuori sta morendo”Foch si alza, prende una penna e dice: “Allora firmi”.

Scena 2: Nella delegazione tedesca di discutono le condizioni poste dai francesi per l’armistizio

1h19’43’’- 1h21’31’’

Ufficiale tedesco: “Non sono trattative. Sono imposizioni. Forse dovremmo tornare a Spa e consultarci con lo stato maggiore”. “E cosa otterremmo? Anche se alla fine perderemo non sarà peggio che arrenderci”. Aggiunge un altro ufficiale.

Erzberger: “E le centinaia di migliaia di morti?”. Ufficiale tedesco: “L’Alsazia-Lorena, l’occupazione del Reno, cannoni, locomotive, treni… Questa e’ la resa totale!”.

Erzberger: “Ogni mese 250.000 americani sbarcano in Europa. Marne, Cantigny, Cambrai… tutto perduto. A separarci dall’ armistizio e’ solo un falso orgoglio. E’ ora di affrontare il disastro che lei e i suoi generali ci avete lasciato. Ma se preferisce andarsene ora, prego. Noi restiamo qui”.

Interviene un funzionario del Ministero degli Esteri tedesco: “E’ inverno. Senza treni e provviste i bolscevichi ci travolgeranno. Gli uomini moriranno di fame andando a casa anziché morire con onore sul campo”.

Erzberger: “Con onore? Mio figlio e’ caduto in guerra. Dov’è il suo onore?” Von Helldorf? Prenda le copie delle richieste degli Alleati e le telegrafi al quartier generale. Deve informare il governo. Abbiamo 72 ore signori. Ogni minuto che sprechiamo a parlare un altro soldato muore. Imploriamo pietà’ se possiamo, ma per l’amor di Dio arriviamo alla pace”.

Scena 3: Firma della pace

1h44’50’’-1h47’00’m

Erzberger: “Signor Maresciallo, il Kaiser ha abdicato. I soldati si rifiutano di obbedire. I disertori vagano per le campagne. Il nuovo governo farà tutto il possibile per adempiere ai doveri imposti, ma la popolazione, non per propria colpa, rischia la carestia e l’anarchia“.

Foch: “Questa e’ la malattia dei vinti, non dei vincitori. Rifiuto ogni compromesso”. 

Erzberger: “Signor Maresciallo, per favore. Sia leale con l’avversario, altrimenti odierà questa pace”.

“Leale? Lei parla di lealtà?”. Foch prende il documento con le condizioni e lo da a Erzeberger. “Firmi!”, intima al segretaria di stato tedesco. I tedeschi firmano e la guerra finisce.

Conclusioni

Come detto all’inizio il film descrive, nella sua tragedia, la “crudezza” di una guerra con milioni di morti, causati anche dalle scelte scriteriate di generali, disposti a organizzare manovre di attacco, anche a costo di subire ingenti perdite, per la conquista di pochi metri di terreno.

Le scene di negoziazione sono davvero interessanti per rappresentare le dinamiche negoziali di un armistizio con condizioni pesantissime poste alla Germania. Condizioni che hanno contribuito alla grave crisi economica e sociale del paese degli anni successivi, in cui è avvenuta l’”incubazione” e la nascita del nazional-socialismo. Situazione i cui effetti hanno portato, una ventina di anni più tardi, alla altrettanto tragica (se non di più) seconda guerra mondiale.

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