I segreti dei TED talks secondo Chris Anderson

Da oggi inizio a riportare nel mio sito alcuni “segreti” per fare un’ottima comunicazione in pubblico attraverso i TED Talks dedicati al public speaking e al presentation design. Il primo video che prendo in esame è quello di Chris Anderson, curatore di TED.

Stefano Cera

Luglio 23, 2019

Riporto nel mio sito alcuni “segreti” per fare un’ottima comunicazione in pubblico attraverso i TED Talks dedicati al public speaking e al presentation design. Il primo video che prendo in esame è quello di Chris Anderson, curatore di TED.

Chris Anderson è il curatore di TED (Technology, Entertainment, Design), organizzazione noprofit che ha l’obiettivo di diffondere idee e proposte (la formula usata è “ideas  worth spreading”), attraverso il sistema (ormai ben radicato) dei c.d. “TED Talks” (che durano al massimo 18 minuti).

Nel suo TED’s secret to great public speaking, Anderson focalizza l’attenzione sulle caratteristiche che accomunano i grandi interventi al TED. Tutto parte da un concetto di fondo: “il primo compito in quanto oratore è quello di trasferire nella mente degli ascoltatori un dono straordinario -uno strano e meraviglioso oggetto che chiamiamo idea”.

Le idee sono importanti per Anderson e sono alla base del successo dei TED Talks. Esse formano una struttura straordinariamente complessa (composta da milioni di idee singole) che “sintetizza” la nostra visione personale del mondo. Anderson definisce le idee “il sistema operativo del nostro cervello” che permette di rappresentare il nostro modo di “funzionare” e di vivere nel mondo. Per questo motivo, se vengono comunicate correttamente, le idee sono capaci di cambiare, per sempre, prospettive e punti di vista delle persone e del pubblico dei TED Talks.

Una volta definite le idee e la loro importanza, come è possibile la loro condivisione e trasferimento nella mente degli ascoltatori durante un evento TED?

Per Anderson, ciò avviene essenzialmente attraverso quattro modi diversi:

1) Focalizzare l’intervento su una sola grande idea.

Ciò significa tagliare tutto ciò che è superfluo e parlare solo di una cosa importante all’interno di una presentazione. E’ importante che questa idea diventi il filo conduttore del nostro intervento, in modo che ogni cosa che diciamo sia facilmente ricondotta ad essa. Secondo la famosa presentation designer Nancy Duarte una grande idea, per essere tale, deve essere formulata in maniera chiara, facilmente comprensibile e espressa attraverso una frase completa che definisca un obiettivo specifico [1].

Quindi, una grande idea comporta un obiettivo mirato e specifico.

2) Dare al pubblico una ragione per rimanere ad ascoltare.

Secondo Anderson, i grandi comunicatori sono capaci di incuriosire le persone. Fanno domande intriganti, provocano (pur senza irritare le persone), suscitano in loro il desiderio di conoscere qualcosa. Dopodiché, fanno conoscere questo “qualcosa” attraverso le loro parole. Parole che, secondo Duarte, rendono chiara l’importanza della “posta in gioco” [2].

I grandi comunicatori pongono sfide al pubblico e più queste sono chiare e vicine alle persone e maggiore sarà il loro “appeal”.

3) Costruire l’idea pezzo per pezzo, andando oltre i concetti che il pubblico già conosce.

I grandi relatori dei TED Talks parlano il linguaggio delle persone. Questa non è una cosa semplice da fare; infatti, molti oratori, per Anderson, “dimenticano che molti dei termini e concetti con cui convivono sono completamenti ignoti al pubblico”. E vanno avanti nei loro interventi parlando soprattutto a sé stessi. Nancy Duarte ha ripreso l’argomento sottolineando che non sono le persone a doversi sintonizzare con noi, ma siamo noi a dover fare lo sforzo di mettere in sintonia il nostro messaggio con loro, con i loro bisogni e i loro desideri [3].

Pertanto, secondo Anderson, è fondamentale andare incontro alle persone, parlare per farsi capire e creare collegamenti con loro. Per questo, possono essere utili le metafore che giocano un ruolo essenziale “per mostrare come si montano i pezzi di un’idea”. Infatti, la rendono viva e la inseriscono all’interno di un contesto che l’ascoltatore conosce già. Così, il trasferimento dell’idea a qualcosa di diverso e nuovo sarà più semplice.

I grandi relatori quindi costruiscono un percorso e lo fanno usando il linguaggio delle persone a cui parlano.

4) Fare in modo che le nostre idee meritino di essere condivise.

Per Anderson è importante porsi sempre la domanda se l’idea che presentiamo possa cambiare la prospettiva di qualcuno in meglio. Se è così, allora abbiamo l’ingrediente principale per un ottimo intervento. Altrimenti forse è opportuno riflettere un po’ di più per trovare che un’idea migliore e più adatta.

L’idea è potente solo se cambia davvero la vita a qualcuno.

__________

[1] Nancy Duarte, RISONARE, 2018, Unicomunicazione, Milano, p.78.

[2] Idem.

[3] Nancy Duarte, RISONARE, 2018, Unicomunicazione, Milano, p.4.

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